EXTRA! BOINK
di Matteo De Giuli. Comici e scienziati fanno tutto sommato lo stesso lavoro? Un'indagine empirica, dai nostri archivi.
Benvenuti, questo è un nuovo numero EXTRA! di MEDUSA, la newsletter a cura di Matteo De Giuli e Nicolò Porcelluzzi – in collaborazione con Not.
Gli EXTRA! sono i numeri speciali, a cadenza irregolare, riservati agli abbonati annuali o mensili che hanno deciso di sostenere il nostro progetto. Li riprendiamo da oggi, dopo averli tralasciati un po’.
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In questo numero vi proponiamo un articolo scritto da me [Matteo] nel 2016 per la gloriosa e beneamata rivista online Prismo. Per qualche mese ero entrato nella redazione del magazine – che poi sarebbe confluito nel Tascabile Treccani. Scrissi un articolo lungo che univa due miei ambiti di interesse dell’epoca, apparentemente distantissimi, e cioè la comunicazione scientifica e la comicità. Con una certa audacia, cercavo affinità tra il lavoro del comico e il lavoro del ricercatore, e sottolineavo le differenze tra scienziati e comici italiani e scienziati e comici statunitensi.
Il titolo era rubato da un albo di Calvin & Hobbes: Il progresso tecnologico fa «Boink». Come illustrazione mi capitò un lavoro di Tommy Gun Moretti, che da quel giorno divenne uno dei miei fumettisti preferiti. Questa:
Visto che Prismo ormai è offline, lo riproponiamo qui. Ho editato poche cose, e ho aggiunto tra parentesi quadre alcuni commenti, dove l’ho ritenuto necessario.
Leggerete di John Oliver e di peer review, di Stephen Colbert e di onde gravitazionali, di OGM e di psshhhh, di Luttazzi e YouTube.